“Come battere la volatilità in tempi di Guerra”.
Dopo due anni di Pandemia, quando i mercati sembravano averne assorbito gli effetti e si avviano verso il ritorno alla normalità, il conflitto “Russia – Ucraina” ha alimentato nuovamente tensioni, dando un ulteriore scossa all’economia mondiale. Tutto ciò ha sollevato i timori dei risparmiatori per effetto delle ripercussioni economiche su larga scala.
La finanza comportamentale ci insegna che, l’emotività è una pessima alleata nelle scelte di allocazione dei propri risparmi, in quanto l’individuo emotivamente scosso dagli avvenimenti, tende a prendere decisioni non razionali, ma emotive.
Cosa fare in questi casi? La cosa fondamentale e non farsi prendere dal panico e resistere all’impulso di disinvestire per proteggere la ricchezza. In molti casi si può avere l’effetto opposto: disinvestire durante le turbolenze di mercato è un modo infallibile per “cristallizzare le perdite” che può far perdere le opportunità di ripresa, effetto più importante di qualsiasi recessione economica.
Certo, le performance passate non sono garanzie di rendimenti futuri, né tantomeno si può essere certi della tempestiva ripresa, ma il rimanere fermi, mantenere la fiducia e attendere la ripresa potrebbe essere la migliore strategia. La storia ci insegna che, in ottica di medio-lungo periodo i rendimenti finanziari tenderanno sempre al rialzo.
In una fase di elevata volatilità dei mercati, c’è spazio anche per i piccoli risparmiatori, con strumenti finanziari come i fondi di investimento e gli ETF (gli Exchange Traded Fund) o, più in generale, gli organismi di investimento collettivo del risparmio, nei quali si può investire attraverso i così detti PAC (Piano di Accumulo del Capitale).
I PAC permettono al risparmiatore di accedere all’investimento attraverso versamenti periodici di capitale. Nella pratica l’investitore apporta all’investimento somme costanti, a scadenze regolari e per un periodo di durata predeterminata, per acquistare una quantità di strumenti che sarà quindi diversa ad ogni versamento. Così facendo si può approfittare anche della discesa dei mercati nel lungo periodo: nessuno può dire con certezza quale sarà il movimento dei mercati nel breve periodo, pertanto, frazionare l’investimento permette anche di limitare il rischio di investire troppo quando i prezzi possono ancora scendere.
Nessuno avrebbe iniziato a investire a marzo 2020, all’inizio della Pandemia, eppure chi aveva già attivato un PAC, ha continuato a comprare anche in un momento in cui l’emotività glielo avrebbe impedito, ma soprattutto a costi più bassi. Questo ha permesso al risparmiatore di ottenere un profitto dal suo investimento nel momento in cui il mercato è tornato ai livelli inziali.
Un ulteriore strumento per i piccoli risparmiatori, per far fronte alla volatilità dei mercati, sarebbe quello di investire in “Obbligazioni”. Un’obbligazione è di fatto un finanziamento fatto ad un terzo, che può essere lo Stato, in questo caso parleremo di titoli di Stato, oppure un’Impresa e allora parleremo di obbligazioni corporate.
L’investimento in Obbligazioni ha una durata generalmente precisa nell’arco della quale si incassano gli interessi e al termine viene restituito il Capitale. Questi interessi possono essere fissi e immutabili nelle obbligazioni a tasso fisso, oppure possono essere variabili. Nelle Obbligazioni a tasso fisso il principale vantaggio è quello della sicurezza, della prevedibilità dei flussi e dei rendimenti.
Quindi come affrontare l’incertezza economica? Le parole chiave sono “pianificazione” e “diversificazione”. In portafoglio devono essere presenti asset e strumenti in grado di rispondere a potenziali negatività e tensione sui mercati, come ad esempio le materie prime (oro e altri basket), ma anche titoli governativi, valute “sicure” o la stessa liquidità. Questo metodo aiuta a contenere la volatilità di portafoglio e il “Drawdown”, che in gergo borsistico indica la percentuale di perdita rispetto al capitale massimo accumulato. Pertanto, in momenti di forte volatilità, come quello che stiamo vivendo, risulterà cruciale il modo in cui si è andati a diversificare il proprio portafoglio in fase di Asset Allocation, mentre per i piccoli risparmiatori affidarsi a strumenti come i PAC o le Obbligazione potrebbe essere la scelta vincente!
Logicamente è bene confrontarsi sempre con il proprio consulente, in modo individuare l’Asset o il prodotto finanziario adatto.